Lo spirito che cura il corpo

Novarese

Si intitola "Luigi Novarese. Lo spirito che cura il corpo" (Edizioni Cvs), la nuova biografia del sacerdote piemontese vissuto nel Novecento, che il beato Giovanni Paolo II definì "l'apostolo degli ammalati". Fondatore del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce, monsignor Novarese sarà beatificato dalla Chiesa l'11 maggio 2013. Il volume, scritto dal giornalista Mauro Anselmo, ne racconta la storia e le opere.

 "La missione sacerdotale alla quale Novarese è stato chiamato da Dio" ha scritto nella prefazione il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, "è stata quella di affrontare la domanda angosciosa del mondo sul perché della malattia e della sofferenza (domanda che da sempre rischia di separare l'uomo da Dio), facendo leva sui valori dello spirito della persona sofferente; valori che, insieme alle migliori cure dettate dalla scienza medica, fanno del percorso verso la guarigione un'esperienza dal senso profondamente ricco e umano. Lo spirito può diventare così cura per il corpo".

 Il libro è l'incontro con la personalità di Luigi Novarese, ma anche la scoperta del suo insegnamento. "Per tutta la vita", spiega Anselmo, "don Luigi ha avuto a che fare con la sofferenza. Prima come ragazzo colpito da una gravissima forma di tubercolosi ossea - malattia per la quale nella prima metà del Novecento non esisteva una cura - poi, dopo la guarigione definita "inspiegabile" dai medici, dedicando la propria esistenza agli infermi. Da ex ammalato che aveva scoperto dentro di sé le potenzialità terapeutiche di una pratica spirituale capace di condurlo all'incontro con il Cristo risorto, Novarese non ha fatto altro, per tutta la vita, che insegnare agli ammalati l'importanza di questa scoperta. E' stato il medico della guarigione interiore. Un esploratore delle risorse dello spirito nei limiti del corpo sofferente".

 Luigi Novarese nasce il 29 luglio 1914 a Casale Monferrato (Alessandria). Viene ordinato sacerdote nel 1938 e lavora presso la Segreteria di Stato Vaticana dal 1942 al 1970. Fondatore di opere di carità, di case di cura - una si trova in Piemonte, a Moncrivello, in provincia di Vercelli - , di centri di assistenza e di laboratori per disabili, dedica la vita agli ammalati e muore a Rocca Priora, vicino a Roma, il 20 luglio 1984.

 Papa Benedetto XVI ha firmato il decreto che dichiara concluso l'iter del processo di beatificazione nel dicembre scorso.

 Don Luigi fu un sacerdote innovatore. Agli inizi degli anni Cinquanta - quindi in largo anticipo sui tempi - si prese cura dell'emarginazione dei disabili tuffandosi in un'impresa temeraria: progettò e costruì un edificio di otto piani privo di barriere architettoniche, idoneo a ospitare corsi di esercizi spirituali organizzati apposta per infermi e portatori di handicap. LaCasa Cuore Immacolato di Mariasorge a Re, in provincia di Verbania, è una residenza che non ha eguali al mondo ed è frequentata ogni anno da migliaia di ospiti.

 Ma monsignor Novarese si rivelò un innovatore anche in altri campi. Fu tra i primi a capire l'importanza dei mass media nella formazione degli ammalati. Nell'autunno 1949 convinse Papa Pio XII ad aprirgli le porte della Radio Vaticana e organizzò Il quarto d'ora della serenità, il primo programma che ebbe i sofferenti come protagonisti. Non solo. Fondò riviste (L'Ancora e L'Ancora nell'unità di salute) alle quali chiamò a collaborare medici ed esperti per affrontare i temi della malattia e i problemi legati alla condizione dei disabili. Organizzò importanti convegni a livello internazionale e  si fece promotore, insieme a psichiatri e psicologi, di corsi di formazione riservati ai malati psichici.   "Nell'ottobre 1957", conclude Anselmo,"monsignor Novarese riuscì stupire le gerarchie ecclesiastiche portando settemila malati in udienza da papa Pio XII. Questa biografia ne racconta per la prima volta l'opera, le intuizioni spirituali, il dialogo fecondo con la medicina, ma soprattutto l'impegno straordinario a favore dei più deboli e dei sofferenti".

 

Alessandro Anselmo, da "La Voce che chiama - Pasqua 2013"