Folleggiare di gioia in gioia?

folleggiare

Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
Gesù disse: Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (Lc 7,36-38.47)

Non mi ispira noia né contrarietà ascoltare quanti, di quando in quando, vogliono insegnare alla Chiesa cosa sia l’amore: mi suscita piuttosto il sorriso.
Un sorriso benevolo e divertito, perché non vi è creatura che possa pretendere di insegnarlo meglio del Signore.
Un sorriso peraltro velato di tristezza, al pensiero che molti ignorano l’amore vero, cui Dio ci chiama, per seguire la brutta copia che ce ne viene proposta.


In una delle arie più belle della Traviata (“È strano, è strano! – “Sempre libera”) vengono contrapposte due idee di esistenza.
Da una parte vi è una vita trascorsa “pei sentieri del piacer”, “sempre lieta ne’ ritrovi”, con il pensiero occupato in “diletti sempre nuovi”. Un programma di vita molto di moda, che purtroppo attira molto e che viene proposto in maniera suadente, facendo leva solo sulle pulsioni dell’essere umano.
Il cuore dell’uomo, fatto da Dio per cercare la beatitudine, spesso si lascia irretire dall’apparenza della felicità e della libertà. Ma ciò che illude finisce sempre per deludere… Violetta, la Traviata, che difende il proprio diritto di “folleggiare di gioia in gioia”, cioè di vivere nel tourbillon dei piaceri mondani, deve infine constatare i pessimi frutti che hanno portato nella sua esistenza: attorniata da mille ammiratori e pretendenti, riconosce di essere in fondo una “povera donna, sola e abbandonata”, senza ormai nessuna speranza di felicità vera, e conclude dicendo di voler “gioire, di voluttà nei vortici perire”.
Un mondo che continuamente parla di gioia e allegria e vita gaudente, ma in cui sono in costante crescita solitudine e rabbia e disperazione. Un mondo che ben conosciamo…

peccatrice

Di fronte a questa prospettiva, la possibilità di una vita diversa, piena di senso, accende il cuore di speranza. L’incontro con Alfredo smaschera la povertà della sua vita, ma desta anche Violetta all’amore, “quell'amor ch'è palpito dell'universo intero, misterioso, altero, Croce e delizia al cor”. E scopre che in fondo è sempre stato questo l’amore che cercava…

Alcuni spunti per noi…

  • Nulla smaschera la falsità degli idoli, che sembrano offrirci una pienezza di vita, ma che sempre deludono, quanto l’incontro con la verità, con l’amore vero, insomma con Dio. Il cristiano non è uno che rifiuta il male per moralismo, ma perché ha compreso che è una grandissima fregatura: non ci dà la gioia sulla terra e ce la nega in cielo!!
  • Il desiderio della felicità abita nel cuore di ogni uomo, perché vi è stato seminato da Dio, ma solo in Dio può trovare pieno appagamento. Ci si può certamente rallegrare delle gioie (legittime) della terra, ma nessuna di esse potrà mai riempire la sete di infinito che abita il cuore dell’uomo. I veri folli, i veri anticonformisti, sono e saranno sempre i santi!!
  • Chi compie il male ne paga le conseguenze. Non bisogna andare a scomodare Dio, dicendo che ci castiga (che brutta idea di Dio!!): semplicemente il male è punizione a se stesso, e la vita, prima o poi, presenta il conto.
  • Ma il Signore non ci abbandona, e le occasioni per tornare a Lui non mancano. Leggere la biografia di un convertito aiuta a non perdere mai la speranza per nessuno!!
  • Palpito dell’universo, croce e delizia al cor: Dio non ci propone la versione mielosa ed egocentrica dell’amore. Il modello, ovviamente, è sempre e solo Gesù, che per la nostra salvezza ha dato tutto se stesso. Siamo fatti per amare, ossia per donarci a Dio e ai fratelli: imitando Gesù potremo anticipare sulla terra quella gioia che ci attende in pienezza in cielo. 

don Giovanni Bonfiglioli

don Giovanni Bonfiglioli, da "La Voce che chiama - Pasqua 2016"