Caritas, che bel regalo!

Sabato 1 ottobre il nostro Arcivescovo Mons. Matteo Zuppi è venuto a San Giovanni, per celebrare la Messa alle ore 10, in occasione della festa del 28° anniversario della Casa della Carità.

Insieme agli amici della Caritas abbiamo deciso di mantenere ugualmente la distribuzione delle sportine alimentari, fissato per quel giorno ormai da mesi, anche se ci dispiaceva non partecipare alla Messa alla Casa.
Ma nel cuore ci portavamo un desiderio grande...
In accordo col nostro vicario don Amilcare, avevamo contattato per tempo il segretario dell’arcivescovo: don Sebastiano, per invitarlo a visitare i locali del magazzino Caritas e alla distribuzione mensile.
Desideravamo che venisse a donarci parole di incoraggiamento e di speranza.
Fino all’ultimo non si sapeva se ce l’avrebbe fatta, perché i suoi tempi sono sempre strettissimi, e così è stato.
Infatti verso le 9,40 con la distribuzione iniziata da pochi minuti, ricevo la telefonata di don Sebastiano che mi dice che sono quasi al Poggio, che si fa? Viene presso il nostro magazzino o va direttamente alla Casa? Nessuno di noi vuole che faccia tardi per la Messa, però c’è un grande desiderio di incontrarlo, e così proviamo a spingere delicatamente affinché possa venire anche solo per un breve saluto, assicurando il nostro massimo impegno per non trattenerlo troppo… Fosse semplice, parlando di don Matteo…
Arriva poco dopo nel cortile di Via Guardia Nazionale e appena sceso dall’auto si ferma immediatamente a salutare alcune donne in fila, con i loro bambini in carrozzina. In quel gruppetto ci sono soprattutto mamme africane musulmane e con esse scambia parole piene di attenzione e di affetto. Abbiamo visto alcuni volti sorridenti e contenti.
Poi accompagnato dal segretario e da alcuni di noi viene invitato ad entrare, in accordo con quanto ci eravamo detti al telefono. Entra in magazzino e nonostante il poco tempo a disposizione Franco riesce ugualmente a raccontare del figlio Mauro francescano (come si intravvede dalla foto), riusciamo anche a fare due risate insieme e per finire ascoltiamo con molta attenzione le parole e la benedizione che ci impartisce.
“La Caritas è la prima porta dalla quale in tanti possono entrare per capire e conoscere la comunità. E’ bello e importante fare Caritas tra realtà di diverse parrocchie, è importante vivere con ampiezza e non chiudersi nel proprio piccolo.”
“Diamo spazio alla creatività della carità che è paziente, che non significa rinuncia, accettazione dell’esistente, ma che diventa inquietudine! Inquietudine che diventa preghiera per tante persone e volti, inquietudine che fa cercare risposte, che fa andare oltre, che non si accontenta!”
“Il Signore sia sopra di voi per proteggervi, davanti a voi per guidarvi, dietro di voi per custodirvi, dentro di voi per benedirvi.”
Appena uscito, si ferma a parlare teneramente con una mamma italiana in difficoltà, poi passa in rassegna un altro gruppettino di italiani che inizialmente non aveva salutato. Anch’essi desideravano questo incontro ed è stato bello per loro sentirsi accolti e considerati da un’autorità ecclesiale che si avvicina e accorcia le distanze.
Siamo quasi riusciti a rispettare i tempi che ci eravamo prefissati, anche se la Messa delle 10 è iniziata con qualche minuto di ritardo… Per fortuna avevo avvisato suor Gabriella della possibilità remota di un diversivo da parte del vescovo prima della Messa... Ho saputo che poi si è fermato a pranzo alla Casa e così anche per tutti loro è stata festa grande!
Negli ultimi due mesi, diverse persone mi hanno ricordato questo momento, che seppur breve nella sua durata è stato davvero molto intenso. Una mamma pochi giorni fa mi ha confidato che nel dialogo con l’arcivescovo ha sentito qualcosa di forte, di grande, di particolare… e in questi ultimi tempi è riuscita a vivere meglio la sua situazione di difficoltà e si sono aperte opportunità impensate fino a poco tempo fa: la figlia ha trovato un lavoro, insieme hanno trovato una casa con un affitto più abbordabile, e anche il suo lavoro sembra procedere meglio. Sono piccoli segni che danno gioia!

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Quest’anno non ho riportato resoconti numerici, volevo semplicemente condividere con tutti voi questo bel regalo che abbiamo ricevuto. Ora ci ritroveremo nelle vacanze di Natale per sistemare tutti gli alimenti che sono arrivati con la Colletta Alimentare (di cui ci ha scritto sopra Milena) e attraverso altre raccolte fatte in diverse parrocchie della nostra zona. E’ importante sapere che questi alimenti non vanno chissà dove, ma restano in gran parte nella nostra città.
Ci sono nuovi volontari: ragazzi e nonni, che ci accompagnano in questo lavoro e ne siamo profondamente grati, speriamo di allargare sempre più l’orizzonte e di accogliere nel nome del Signore ogni grazia che ci viene donata. Un augurio a tutti voi per un Santo Natale di pace e per un anno nuovo da vivere con serenità e letizia!

Andrea Brandolini Da "La Voce che chiama - Natale 2016"