Fatima: l'urgenza della conversione

Nell’aprile di quattro anni fa abbiamo avuto la grazia di fare un pellegrinaggio parrocchiale a Fatima. Un’esperienza bellissima, una grazia grande per chi ha partecipato, ma anche per tutti quelli che abbiamo portato nella preghiera.
Quest’anno ricorre il centenario delle apparizioni, e può essere l’occasione per riscoprire l’attualità del messaggio della Vergine Santissima.  

Il 13 maggio 1917 la Vergine apparve in un villaggio sperduto sugli altipiani dell'Estremadura a tre pastorelli: Lucia Dos Santos e Francesco e Giacinta Marto, chiedendo penitenza e conversione.
Fatima era allora un villaggio della zona centrale del Portogallo. Ad un km e mezzo da Fatima, vi era una frazione chiamata Aljustrel, dove nacquero e vissero i tre protagonisti della storia.

13 MAGGIO 1917: LA PRIMA APPARIZIONE
Era la domenica 13 maggio 1917; i tre cuginetti dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore. Il tempo primaverile era splendido e quindi decisero di andare questa volta fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro, delimitata verso nord da una piccola altura. A metà strada dal pendio videro una bella Signora vestita di bianco ritta sopra un leccio: era tutta luminosa, emanante una luce sfolgorante. I tre ragazzi rimasero stupiti a contemplarla, mentre per la prima volta la dolce Signora parlò rassicurandoli: “Non abbiate paura, non vi farò del male”.
Il suo vestito fatto di luce e bianco come la neve, aveva per cintura un cordone d’oro; un velo merlettato d’oro le copriva il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito; dalle sue dita portate sul petto in un atteggiamento di preghiera, penzolava il Rosario luccicante con una croce d’argento, sui piedi erano poggiate due rose. A questo punto la più grande di loro, Lucia, chiese alla Signora “Da dove venite?” “Vengo dal Cielo” e Lucia “Dal cielo! E perché è venuta Lei fin qui?”, “Per chiedervi che veniate qui durante i prossimi sei mesi ogni giorno 13 a questa stessa ora; in seguito vi dirò chi sono e cosa desidero, ritornerò poi ancora qui una settima volta”. E Lucia, “E anch’io andrò in cielo?”, “Si”, e “Giacinta?”, “anche lei”, “e Francesco?”, “anche lui, ma dovrà dire il suo rosario”. La Vergine poi chiese: “Volete offrire a Dio tutte le sofferenze che Egli desidera mandarvi, in riparazione dei peccati dai quali Egli è offeso, e per domandare la conversione dei peccatori?”. “Sì, lo vogliamo” rispose Lucia, “Allora dovrete soffrire molto, ma la Grazia di Dio sarà il vostro conforto”. E dopo avere raccomandato ai bambini di recitare il rosario tutti i giorni, per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra, la Signora cominciò ad elevarsi e sparì nel cielo.

Nella terza importante apparizione, vi furono anche messaggi basilari, che la Signora trasmise ai veggenti con la consegna del silenzio e che Lucia svelerà per obbedienza nel 1941. Le prime due parti riguardano “La salvezza delle anime” e “La devozione al Cuore Immacolato di Maria”, mentre la terza parte rimase avvolta nel mistero per 83 anni, ed è stato rivelato dalla Chiesa solo nel 2000.
La Bianca Signora disse che era necessario la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati di cinque mesi, se si voleva la pace nel mondo; la guerra stava per finire, ma un’altra peggiore poteva cominciare con fame, miseria e persecuzioni contro la Chiesa e il Papa. Cosa che si avverò nella Seconda Guerra Mondiale.
Concluse dicendo: “Quando recitate il rosario, dite alla fine di ogni diecina: O Gesù mio, perdonate le nostre colpe; preservateci dal fuoco dell’inferno; portate in cielo tutte le anime e soccorrete specialmente le più bisognose della Vostra misericordia”.

IL MESSAGGIO E IL RUOLO DEI PAPI
I tre veggenti, con la loro semplicità e tenacia, raccontarono la sollecitudine della Vergine per le sorti dell’umanità, minacciata da diversi flagelli e che per impedirli occorreva: penitenza, recita del Rosario, consacrazione al suo Cuore Immacolato e la costruzione di una Cappella in suo onore per trasformarla in meta di pellegrinaggi di poveri, sofferenti e penitenti. Il 28 aprile 1919 si diede inizio alla costruzione della Cappellina delle Apparizioni; il 13 ottobre 1930 il vescovo di Leira dichiarò “degne di fede le visioni dei bambini alla Cova da Iria”, autorizzando il culto alla Madonna di Fatima. Il 31 ottobre 1942 papa Pio XII, in un radiomessaggio consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria.
I Papi hanno additato Fatima come un faro che ancora oggi continua a gettare la sua luce, per richiamare il mondo disorientato verso l’unico porto di salvezza. Giovanni Paolo II vi si recò il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, il cui proiettile è incastonato nella corona della statua in segno di riconoscenza.

IL "TERZO SEGRETO" E LA PROFEZIA SULL'ATTENTATO A PAPA WOJTYLA
La terza parte del messaggio ricevuto fu messo per iscritto da suor Lucia il 3 gennaio 1944: ha fatto credere a catastrofi, che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa stessa, cosicché i pontefici preferirono non divulgarla.
La visione di Fatima riguarda soprattutto la lotta dei sistemi atei contro la Chiesa e i cristiani e descrive l’immane sofferenza dei testimoni della fede dell’ultimo secolo del secondo millennio.

IL SIGNIFICATO TEOLOGICO DEL MESSAGGIO DI FATIMA
Il santuario mariano di Fatima è uno dei luoghi più venerati dai fedeli cattolici e in questo luogo, sacro per l’apparizione di Maria, papa Giovanni Paolo II volle recarsi di nuovo il 13 maggio 2000, per procedere alla beatificazione dei fratelli Marto. Al termine della celebrazione il cardinale Segretario di Stato, Angelo Sodano, diede lettura della comunicazione in lingua portoghese, sul terzo segreto di Fatima; ed appena un mese dopo, il 26 giugno 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, cardinale Joseph Ratzinger. Ecco uno stralcio: «La parola chiave di questo “Segreto”, è il triplice grido: “Penitenza, Penitenza, Penitenza!… A suor Lucia appariva sempre più chiaramente come lo scopo di tutte quante le apparizioni sia stato quello di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità – tutto il resto intendeva portare solo a questo….”».

Da "La Voce che chiama - Pasqua 2017"