Apriamo il nostro cuore

In questo prezioso tempo di Avvento che ci proietta verso il Natale, volgiamo il nostro sguardo sulla nascita di Gesù che avvenne in “una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.”
Per quante persone anche oggi sembra non esserci posto?
Ci sono tanti bambini a cui purtroppo non è concesso venire alla luce e altri bambini che non possono vivere la loro vita in modo dignitoso.
Mamme con i loro figli in braccio che non trovano alloggio, porte chiuse perché per loro non c’è posto!
Quest’anno come Centro Famiglia e Caritas, nel tentativo di accogliere l’invito del nostro Arcivescovo e pur garantendo attenzione e pagamenti certi di affitto, non siamo riusciti a trovare un alloggio a San Giovanni per persone con regolare permesso di soggiorno, in uscita dai centri di accoglienza.
Questo fatto ci interroga, per prima cosa come cristiani, ma poi certamente anche come cittadini di questa bella e accogliente città, nella speranza che il prossimo anno ci siano maggiori aperture.
Ora ripensando alle iniziative realizzate negli ultimi mesi e che ci fanno guardare al futuro con fiducia, vorrei soffermarmi sul bel momento di fraternità vissuto domenica 19 novembre, nella prima giornata mondiale dei poveri.
Numerose persone hanno contribuito alla buona riuscita della colazione prima e di una bella partecipazione alla Messa dopo.
Ci siamo ritrovati in tanti della nostra comunità: bambini, giovani, adulti e anziani e si sono condivise torte, dolci, biscotti e crostate fatte in casa, preparate con premura e offerte a tutti indistintamente. E’ stato un bel stare insieme!
Ci siamo scambiati tante belle parole, parole piene di difficoltà, sofferenza e fatiche, ma c'è stata la sensazione che camminando insieme fianco a fianco, forse si possono alleggerire pesi che paiono insopportabili e insormontabili.
Abbiamo fatto un esperimento, la colazione non era mai stata pensata e preparata in questo modo, purtroppo alcuni amici non sono riusciti a venire, per altri alle 9 della domenica era troppo presto, per altri troppo tardi.
C’è in molti la consapevolezza che occasioni come queste non devono rimanere isolate e che le relazioni tra le persone si nutrono di momenti come questi. Tutti ne abbiamo un gran bisogno!
E’ bello sentirsi parte di qualcosa di grande.
Un segno, una parola, un invito personale, di cuore, che significa: "tu mi interessi", è sicuramente un invito che muove!
E’ solo stando accanto, che ogni persona si sente sorretta e inizia a sperare di uscire dalle difficoltà, inizia ad osare, sa su chi contare, non si sente SOLA!
Papa Francesco nel suo messaggio per la giornata è stato molto illuminante: “Siamo chiamati, pertanto, a tendere la mano ai poveri, a incontrarli, guardarli negli occhi, abbracciarli, per far sentire loro il calore dell’amore che spezza il cerchio della solitudine. La loro mano tesa verso di noi è anche un invito ad uscire dalle nostre certezze e comodità”
Sul rischio delle iniziative spot o di un solo giorno, ci ha ricordato ”Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una buona pratica di volontariato da fare una volta alla settimana, o tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita.”
La povertà ci riguarda direttamente: “Per i discepoli di Cristo la povertà è anzitutto una vocazione a seguire Gesù povero. È un cammino dietro a Lui e con Lui, un cammino che conduce alla beatitudine del Regno dei cieli”
Per concludere ci facciamo guidare ancora dalle parole del papa, rivolte ad ogni uomo: “Questa Giornata intende stimolare in primo luogo i credenti perché reagiscano alla cultura dello scarto e dello spreco, facendo propria la cultura dell’incontro. Al tempo stesso l’invito è rivolto a tutti, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, perché si aprano alla condivisione con i poveri in ogni forma di solidarietà, come segno concreto di fratellanza. Dio ha creato il cielo e la terra per tutti; sono gli uomini, purtroppo, che hanno innalzato confini, mura e recinti, tradendo il dono originario destinato all’umanità senza alcuna esclusione.”

Un Buon Natale a tutti, e un augurio sincero per un nuovo anno di pace, serenità e apertura di cuore!

Andrea Brandolini, Da "La Voce che chiama - Natale 2017"