Conoscersi per accogliersi

Dice il profeta Isaia: “Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati.”
Da vari anni la Caritas di San Giovanni, supportata dal Centro d'Ascolto del Centro Famiglia, cerca, nel suo piccolo, di anticipare questa visione magnifica e consolante. Ogni mese vengono distribuiti generi alimentari (e nei mesi invernali anche medicinali da banco) a famiglie e singoli, italiani e stranieri, e chi capitasse nel cortile a fianco del magazzino Caritas quel sabato mattina, avrebbe proprio l'impressione di vedervi convocati rappresentanti di tanti popoli.
Stessa convocazione alla cena multietnica che per la 5° volta negli ultimi anni, in ottobre ha riunito sotto il gazebo in parrocchia più di 130 persone: si sono mescolati cibi emiliani con pietanze tunisine, marocchine, srilankesi, capoverdiane, ghanesi, algerine, nigeriane, albanesi e pakistane, rallegrati da musiche orientali, non è restato praticamente nulla...

Come se ci si fosse dati voce sulla bellezza e il significato dello stare insieme a tavola, tutti uguali seppur diversi, insieme al Fomal abbiamo dato vita a un bel progetto chiamato  “Ristorante Formativo Solidale”. In pratica ogni mese presso il centro di formazione professionale di via Fermi i giovani che seguono il corso di cucina e servizio in tavola, preparano e servono come in un vero ristorante il pranzo a volontari Caritas e a famiglie e singoli da essa segnalati (anche a una rifugiata). Qui il livello è veramente molto alto e i nostri ospiti possono assaporare piatti raffinati e prelibati, presentati in modo elegante da un servizio impeccabile, per molti di loro è la prima volta nella vita che vengono serviti a tavola. All'ultimo pranzo è stata fatta una sorta di inaugurazione, ed  era presente anche il nostro vescovo Matteo, sempre molto attento a tutti i progetti di fraternità e di inclusione.
In queste occasioni si può chiacchierare come con amici e infatti le relazioni si approfondiscono e il clima è molto familiare e gioioso.

Noi crediamo che il Signore guardi con occhio di benevolenza e approvazione queste occasioni di fraternità tra genti diverse che gli avvenimenti spesso tristi della storia porterebbero a ignorarsi o a scontrarsi per paura o diffidenza; ci si scopre così molto più simili di quanto si pensava e pian piano si abbassano le barriere e i pregiudizi reciproci.

Maria Angela Fantozzi Da "La Voce che chiama - Natale 2018"