Le mie vie non sono le vostre vie
“Dio ha SCELTO ciò che nel mondo è debole per confondere i forti”.
Il modo di agire di Dio è sicuramente paradossale, per il nostro modo di guardare le cose.
Mi è capitato di sentire dire: “Se io fossi al posto di Dio, agirei nel tal modo”. In altre parole, Dio non saprebbe fare il suo mestiere, quindi avrebbe bisogno del nostro, del MIO consiglio.
Ma il Signore, nella sua infinita pazienza (e con notevole umorismo!), ha deciso di scombinare il nostro miope modo di vedere manifestando la sua potenza salvifica per vie inattese, e spesso, nella storia della salvezza, ha scelto come suoi collaboratori personaggi umanamente improbabili!
Manda Mosè, balbuziente, come suo portavoce e profeta.
Chiama un’illetterata come Caterina da Siena a istruire i sapienti.
Ispira una giovane contadina lorenese come Giovanna d’Arco a guidare un esercito per liberare un paese dalla guerra.
Negli eventi legati alla nascita di Gesù risplende particolarmente questo modo di agire di Dio. I vangeli dell’infanzia sono pieni di uomini e donne che non hanno nessuna rilevanza nei libri di storia, ma sono testimoni e spesso strumenti delle opere di Dio: Zaccaria ed Elisabetta, Giovanni Battista, i pastori, Simeone e Anna, perfino la Madonna!
Tra gli altri, un ruolo di particolare importanza l’ha avuto San Giuseppe, padre putativo di Gesù e vero sposo di Maria Santissima. Un uomo di stirpe regale, discendente diretto del re Davide, che viveva umilmente lavorando come artigiano. Un uomo apparentemente insignificante, agli occhi degli uomini, ma grande davanti a Dio.
La responsabilità affidata a Giuseppe, capo, guida e custode della Santa Famiglia, è enorme: alla sua prudenza e al suo coraggio Dio affida i suoi tesori più cari. E Giuseppe consacra la sua esistenza a Maria e Gesù.
Il Vangelo non ci riporta una sola parola di Giuseppe, ma è tutta la sua vita che parla. Non è un caso se tanti santi hanno avuto una grande venerazione per San Giuseppe e se viene invocato come patrono della Chiesa universale. E’ sicuramente il santo più grande (dopo Maria, ovviamente!), modello di vita e di virtù cristiane.
In questo tempo di Natale forse avremo un po’ più di tempo da dedicare alle nostre anime, tra un’abbuffata e l’altra. Proviamo a prendere in mano i vangeli dell’infanzia, i primi due capitoli del Vangelo di Matteo e di quello di Luca, a leggerli più volte per fare nostro l’insegnamento che ci viene dal presepio.
Io invece presi per mio avvocato e patrono il glorioso S. Giuseppe, e mi raccomandai a lui con fervore. Ad altri Santi sembra che Dio abbia concesso di soccorrerci in questa o in quell’altra necessità, mentre ho sperimentato che il glorioso S. Giuseppe estende il suo patrocinio su tutte. Con ciò il Signore vuol farci intendere che a quel modo che era a lui soggetto in terra, dove egli come padre putativo gli poteva comandare, così anche in cielo fa tutto quello che gli chiede.
Gli devono essere affezionate specialmente le persone di orazione, perché non so come si possa pensare alla Regina degli Angeli e al molto che ha sofferto col Bambino Gesù, senza ringraziare S. Giuseppe che fu loro di tanto aiuto. Chi non avesse maestro da cui imparare a far orazione, prenda per guida questo Santo glorioso, e non sbaglierà.
Dall’autobiografia di Santa Teresa d’Avila
Don Giovanni Bonfiglioli
don Giovanni Bonfiglioli, da "La Voce che chiama - Natale 2019"