La Madonna "delle crescenti"

 di Alcide Guizzardi - tratto da Arcobaleno Anno VII n. 23, Ottobre 1993

Le origini di questa festa non sono individuabili in termini storici, ma ognuno degli abitanti del quartiere ha dei ricordi che si allacciano alla sua fanciullezza.

Era un incontro amichevole fra il sacro ed il profano che si allacciava alle opere di carità che nei tempi antichi la chiesa svolgeva a favore dei poveri.

Fin da quando mi sorreggono i ricordi la devozione alla Madonna degli Angeli, non era una prerogativa esclusivamente dei residenti nel Rione, ma di tutti gli abitanti di Persiceto.

Nella novena in preparazione dell'8 settembre, festività della Natività di Maria,  la Messa del mattino e il Rosario della sera erano e sono ancora motivo di incontro con la sacralità, ma al termine dei momenti di preghiera vengono tuttora distribuiti dei biglietti numerati che permettono ai possessori di vincere, dopo la processione per il quartiere  nel giorno della festa, le tanto desiderate "crescenti".

Come nascevano un tempo le crescenti? Le persone più note del quartiere andavano a visitare i mugnai per la raccolta della farina e i salumieri per gli avanzi ricavati dalla pulizia dei prosciutti e la cotenna della pancetta salata che la massaie dell'epoca non volevano.

Tutta questa merce veniva conservata per lungo tempo dai negozianti e prendeva un certo profumino di rancido che non vi dico, da qui il termine che si usava all'epoca "la raccolta di Ranzom".

Vi garantisco che, con i razionamenti della guerra (un etto di pane e un etto di riso al giorno ), presumo che quelle crescenti fossero deliziose. Lo presumo perché malgrado la fame, sfortuna volle che chi scrive non ne ha mai vinta una, anche perché le crescenti in palio erano poche (15-16) e un paio venivano fatte fuori dai chierichetti.

Siamo ormai giunti ai miei tempi e durante il periodo della guerra i momenti di devozione popolare verso la Madonna degli Angeli raggiunsero vertici incredibili: a Lei si attribuiva il merito del raggiunto accordo dell'armistizio con gli alleati , proprio  l'8 settembre, nel 1943. Ma la guerra continuò e arrivarono i bombardamenti: la posizione della chiesetta impedì un possibile crollo di alcune abitazioni adiacenti e tanti altri piccoli avvenimenti che hanno lasciato nel cuore e nell'animo di ognuno di noi un segno, un ricordo, un attaccamento alla nostra "Madonnina".

Finita la guerra, tutti gli abitanti del quartiere mantennero le loro promesse: un pellegrinaggio in massa a S. Luca, aggiustare e rinnovare la chiesetta, rifare il pavimento.

Oggi ogni occasione è buona per un ritorno: i 'nostri' giovani si sono sposati nella chiesetta, i nostri vecchi sono partiti per l'ultima dimora ma sempre con la benedizione della Madonnina degli Angeli.

Tornando al profano è importante continuare la tradizione della Festa delle Crescenti che ci lega al passato.

Non c'è più la fame e la miseria di un tempo, ma il numero delle crescenti, offerte da chi le ordina direttamente ai fornai del luogo, è aumentato e… sono sempre buone!

 

(Tratto da Arcobaleno Anno VII n. 23, Ottobre 1993)