La rivoluzione della Vita

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“Ecco, la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emanuele”, Dio con noi (Is 7,14).

Il tempo di Avvento che ci ha preparato al Santo Natale ci ha in qualche modo fatto rivivere la lunga attesa del Salvatore da parte del popolo di Israele. Tutto l’Antico Testamento è di fatto una profezia del Messia, e ci mostra come Dio intervenga nella storia in maniera molto diversa da come noi ci aspetteremmo.
La profezia di Isaia, che trovò piena realizzazione nel concepimento verginale di Maria, fu pronunciata in un momento storico molto difficile, per il popolo di Israele: assediata Gerusalemme, la capitale, da re nemici, si cercò la salvezza in coalizioni militari, in alleanze politiche, invece che nell’abbandono confidente in Dio e nell’obbedienza alla sua legge.
Anche oggi, come allora, si può essere tentati dall’idea che la soluzione dei problemi si possa trovare lontano o addirittura contro la Legge di Dio. E anche oggi, come allora, il Signore ci invita a guardare al suo Figlio come unica, vera speranza per l’umanità.
Certamente Dio non agisce come noi ci aspetteremmo, o come noi faremmo se fossimo al suo posto. E per fortuna, verrebbe da dire!

Il Cardinal Caffarra ci ricordava pochi giorni prima di morire quali erano le caratteristiche dell’agire di Dio. Desidero riproporle, perché siano oggetto per tutti noi di meditazione: in fondo per pensare e agire da cristiani bisogna sintonizzarsi sul modo pensare e di agire di Dio.

1. Dio opera nel silenzio

La più grande opera divina, l’incarnazione del Verbo, è stata compiuta nel più grande silenzio, nel nascondimento di un’umile casa, nel più insignificante paese del mondo allora conosciuto.

2. Dio opera con poche persone

Dice san Bernardo di Chiaravalle: "Il genere umano vive grazie a pochi; se non ci fossero quelli, il mondo perirebbe" (n. 15). È un principio della storia della salvezza che Dio con poco opera grandi cose. Egli fa di singole persone strumenti di rinnovamento e canali di benedizione per molti altri. 

3. Dio non opera secondo le nostre aspettative.

Tutti i progetti umani devono restare aperti per la volontà di Dio e per il suo intervento, anche se diverso e imprevisto. Tutta la storia della Chiesa è anche una storia di sorprese di Dio»

4. Dio agisce se e quando l’uomo crede

La cosa è di un’importanza decisiva. Se si esclude la forza di Cristo dalla storia, siamo dei perdenti, sempre. Essa vi entra attraverso la nostra fede.

5. Dio agisce quando esiste fra noi l’unità

« Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato" (Gv 17, 21). L’unità dei discepoli promuove la fede nel mondo. Quale fede? La fede che Gesù è il Figlio di Dio. Su questa verità si basano tutte le altre verità cristiane.

6. Dove Dio agisce, Satana attacca e muove guerra

"Ora il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo" [1 Gv 3, 8]. E Satana non si rassegna a vedere distrutte le sue opere; ad essere cacciato fuori dal suo regno. Quindi non è probabile che Satana ci attacchi e ci combatta. È certo.

7. Dio non [ci] chiede il successo, ma la fedeltà

Non lasciamoci mai prendere dallo scoraggiamento o dalla tristezza constatando i "pochi successi" del nostro ministero. Una sola cosa ci darebbe diritto alla tristezza: l’infedeltà alla nostra missione. Il resto non dipende da noi. Lasciamolo al governo della divina Provvidenza.

Davanti al Bambinello, davanti al suo presepio, impariamo la via dell’umiltà, per poter essere strumenti di Dio, come Maria e Giuseppe, e per poter donare al mondo il nostro tesoro più grande: la fede in Gesù!

don Giovanni Bonfiglioli, da "La Voce che chiama - Natale 2017"