Visita pastorale Zona di San Giovanni in Persiceto

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Dal 7 al 10 novembre scorso abbiamo ricevuto, come Zona di San Giovanni in Persiceto, la Visita Pastorale del Cardinale Arcivescovo.
Essa è stata preceduta da un percorso abbastanza lungo e impegnativo di preparazione nel quale sono stati coinvolti rappresentanti di tutte le comunità parrocchiali della Zona.
Già questo cammino di preparazione è stato un tempo di grazia e di bene per almeno due motivi: abbiamo infatti da subito sperimentato e goduto di come sia bello lavorare insieme, mettere in comune le idee, individuare percorsi condivisi anche quando c’è la fatica del confronto che esige umiltà e disponibilità all’ascolto. Inoltre, mentre cercavamo di fare una mappatura delle realtà presenti nel nostro territorio che desideravamo ricevessero la visita dell’Arcivescovo, ci siamo anche resi conto della grande ricchezza di bene che c’è intorno a noi: accanto a un mondo che sembra sempre più disumanizzarsi, ci sono tantissime persone che spendono tempo, fatica e sacrifici per contribuire alla diffusione del bene, della solidarietà e della pace.
Possiamo quindi a buona ragione dire che la Visita Pastorale ha cominciato a profondere i suoi effetti benefici di grazia prima ancora di iniziare. Poi è arrivato l’Arcivescovo che ha portato una carica straordinaria di umanità e di attenzione alle realtà che incontrava, soprattutto nei confronti delle persone che in quelle realtà operavano o che di esse usufruivano come utenti.
Salutando le persone nei giorni successivi alla Visita, abbiamo raccolto soprattutto espressioni di gioia e di riconoscenza: con la sua presenza semplice e fraterna l’Arcivescovo ci ha fatto provare quello che forse è il sentimento più bello che si può provare nella vita: quello di sentirsi veramente famiglia. Una famiglia dove, nonostante le diversità e le fatiche, al di sopra di tutto ci si vuole bene, ci si perdona e si continua a camminare insieme, perché l’affetto che ci lega è più forte di ogni divisione.
La parola famiglia richiama due immagini fondamentali: quella della casa e quella del servizio. Essere famiglia significa vivere in comunione considerando tutte le persone come fratelli e sorelle che vivono sotto lo stesso tetto protettivo: quello della misericordia del Padre; essere famiglia significa vivere la consapevolezza che non c’è nulla di più bello e di più gradito a Dio che di servirci con umiltà gli uni gli altri come il Signore stesso ha fatto con noi. Sarebbe bello che questo fosse il frutto più prezioso della Visita Pastorale: che la nostra Zona potesse impegnarsi a custodire e a far crescere questo senso profondo di famiglia, una famiglia aperta a accogliente nei confronti di tutti.

Paolo Santopadre Da "La Voce che chiama - Natale 2019"