Storia dell'immagine del Crocefisso e delle Decennali a Persiceto

(Articolo tratto dal numero speciale de "La Voce che chiama" dedicato alla Decennale del Crocefisso )

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Un'immagine emersa dal nulla della storia, di autore ignoto e di origini sconosciute
Il Crocefisso in legno custodito nella chiesa del SS. Crocefisso di S. Giovanni in Persiceto è un'autentica opera d'arte riconducibile al secolo XV. L'autore - il cui nome ci è sconosciuto - si rivela influenzato dalla scuola di Donatello. Esaminando infatti certi particolari come il volto, così pieno di espressione, le mani e gli avambracci, le gambe e i piedi, resi con tanto vigore naturalistico e plastico, si è indotti a collocare l'artista ipoteticamente in epoca rinascimentale o, dando credito alla dotta tesi del compianto Don Enrico Sazzini, a quella immediatamente successiva (XVI sec.), cosiddetta "manierista", dove l'estremo virtuosismo esecutivo si coniuga con l'ossessione dello stile, la ricerca della verità, ottenendo - ed è il caso del nostro Crocefisso - un aspro e realistico modellato, che raggiunge culmini di drammatica tensione e dolorosa crudezza.

Nella chiesa di S. Maria delle Laudi (chiamata poi del Carmine)

Le prime notizie che abbiamo del Crocefisso testimoniano che esso fu donato alla Confraternita di S. Maria delle Laudi dal suo priore don Giulio Gornia. La Confraternita di S. Maria delle Laudi possedeva circa dal 1453 una propria chiesa intitolata appunto a S. Maria delle Laudi, con annesso oratorio - edifici entrambi non più esistenti ma allora situati nella piazza maggiore di Persiceto (ora Piazza del Popolo), in confine col cimitero dell'antica pieve, più o meno nella posizione in cui oggi si trovano gli uffici postali. Il Crocefisso venne posto inizialmente nell'oratorio e poi fu spostato nella chiesa di S. Maria delle Laudi ove, nel 1624 fu costruita una speciale cappella per accoglierlo. La venerata immagine del Crocefisso era quindi sicuramente presente nelle nostre terre già nella prima metà del XVII secolo.
A motivo dell'abbattimento dell'antica pieve parrocchiale e della conseguente costruzione dell'attuale Collegiata che iniziò nel 1671 e terminò nel 1698, il 10 luglio 1672, il SS. Sacramento venne trasportato solennemente nella chiesa di S. Maria delle Laudi che divenne per voto unanime la sede provvisoria della parrocchia. Per quei 26 anni il popolo persicetano partecipò dunque alle Messe domenicali e alle funzioni religiose alla presenza della venerata immagine del Crocefisso.

Nel 1798 a seguito dell'instaurazione della Repubblica Cisalpina, la Confraternita venne soppressa assieme alle altre confraternite, compagnie e monasteri. La chiesa tuttavia rimase aperta al culto. Il 27 ottobre 1812 la chiesa fu acquistata dal dottor Carlo Lorenzetti, che la cedette successivamente a Giovanni Quaquarelli.
Il 20 settembre 1820 venne eretta nella chiesa della Beata Vergine del Carmine (già S. Maria delle Laudi) la Compagnia laicale del SS. Crocifisso. Nelle Regole della Compagnia compare un articolo che stabiliva che l'immagine del Crocefisso fosse portata nella chiesa Collegiata ogni 3 anni. Tuttavia, a partire dal 1825, a seguito di una modifica del Capitolo 4 delle Regole, fu deciso che il Crocefisso fosse portato in Collegiata per un triduo, ogni 5 anni.

Nella chiesa di S. Michele
Il 15 dicembre 1825, Giovanni Quaquarelli intimò alla Compagnia del SS. Crocifisso di abbandonare la chiesa di sua proprietà. Non essendo riuscito il tentativo per un accordo, la Compagnia del SS. Crocifisso ottenne il 26 marzo 1830 dall'Arcivescovo e dall'Amministrazione Parrocchiale di potersi trasferire nella chiesa di S. Michele, appartenuta - insieme all'attiguo convento - alle monache benedettine fino alle soppressioni napoleoniche del 1798. La chiesa era situata in quello che nel XX secolo sarà l'atrio del vecchio ospedale, all'angolo tra le attuali via Roma e via D'Azeglio. Della chiesa di S. Michele rimane ora il solo campanile. I Confratelli della Compagnia del Crocefisso, costretti a lasciare la loro chiesa, vollero cogliere l'occasione della loro uscita per fare speciali festeggiamenti a Gesù Crocifisso nel secondo dei tridui quinquennali stabiliti. Il 6 maggio 1830 la venerata immagine fu così trasportata con grande solennità nella chiesa Collegiata, ove rimase fino al 9 maggio. Dopo oltre 2 secoli di permanenza nella chiesa della Beata Vergine del Carmine (già S. Maria delle Laudi) il Crocefisso fu trasportato per la prima volta nella sua nuova dimora, la suddetta chiesa di S. Michele, ove fu collocata nella cappella maggiore.
Il terzo triduo quinquennale avvenne in un periodo triste ed angoscioso perché in quell'anno 1835 nelle nostre terre in- fieriva il colera. Le funzioni acquistarono uno speciale carattere di propiziazione e di richiesta. Il colera fu abbastanza mite e ciò venne attribuito a una speciale grazia del SS. Crocefisso.

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Avvio della processione del 1981


Nel 1845, in previsione del quinto triduo quinquennale, la Compagnia ordinò la costruzione di un nuovo campanile per arricchire la chiesa di S. Michele. La mattina del 20 giugno 1845 il muratore Giuseppe Canelli, mentre stava lavorando all'altezza di circa 16 metri sulla griglia del nuovo campanile, cadde sul tetto sottostante e di lì a terra, riportando solo trascurabili lividi ed escoriazioni. Il fatto venne considerato come un miracolo attribuito al SS. Crocifisso, il che contribuì ad accrescere la devozione del popolo persicetano verso quella venerata immagine. In quell'anno la quinquennale, anche per questo fatto, assunse un carattere più solenne. Predicò in quell'occasione il padre cappuccino Francesco da Muro, celebre oratore del tempo. Fu pure cantata la Messa coll'intervento del grande tenore Domenico Donzelli. Il popolo ricordò a lungo il miracolo ed il priore Evaristo Righi nel 1881 espose il caso al Cardinale di Bologna ed il fatto fu illustrato da Mons. Tabellini.

Anche il 1855, come già il 1835, fu un anno tragico. Il 25 giugno si manifestò il primo caso di colera e l'epidemia dilagò grandemente. Si fecero pubbliche preci, portando in processione per la città l'immagine del Crocifisso, ma forse per il grande afflusso di fedeli, il morbo si propagò con tanta violenza che in un sol giorno si ebbero 27 nuovi casi. Il 5 dicembre il morbo cessò: su 13.275 abitanti del comune 687 furono i colpiti e di questi ben 416 morirono.
I rivolgimenti politici che seguirono interruppero le feste quinquennali.

Nella chiesa del Suffragio (chiamata poi del Crocefisso)
Nel 1903, a causa dell'inglobamento della chiesa di S. Michele nelle strutture dell'attiguo ospedale SS. Salvatore, l'immagine del Crocefisso - dopo 73 anni - cambiò "casa" per la seconda volta nella sua lunga storia persicetana. Questa volta il tragitto fu brevissimo perché la venerata immagine "attraversò" semplicemente l'imbocco di via D'Azeglio per trovare la sua collocazione (quella attuale) nella attigua chiesa del Suffragio, che nel tempo prenderà poi il nome di chiesa del Crocefisso.
Prima del 1903, nell'edicola sovrastante l'altar maggiore della chiesa del Suffragio era collocata la statua della Madonna Addolorata, che ora si trova nell'edicola alla destra dell'altar maggiore. In una rarissima e antica foto è ancora visibile la statua dell'Addolorata al posto di quella del Crocefisso.
Del triduo del 1905, il primo da quando la venerata immagine era stata posta nella chiesa del Suffragio, abbiamo poche notizie dalle cronache dell'epoca, se non una curiosità: il concerto bandistico che si teneva in piazza e col quale sarebbero terminati i festeggiamenti venne sospeso e non più ripreso a causa dell'intervento di alcuni socialisti facinorosi che pretendevano venisse suonato l'Inno di Mameli.
Il triduo della quinquennale del 1910 si tenne nei giorni 13, 14 e 15 ottobre e fu molto probabilmente l'ultimo a svolgersi rispettando la tradizionale cadenza del lustro.
La quinquennale seguente infatti si sarebbe dovuta tenere nel 1915 ma non fu celebrata molto probabilmente a causa dell'entrata dell'Italia nella I guerra mondiale (23 maggio 1915). Alla decisione concorse sicuramente anche la morte dell'Arciprete Mons. Tabellini, avvenuta il 13 luglio. Il nuovo parroco, Mons. Dionigio Casaroli (futuro Vescovo di Gaeta), prenderà possesso a Persiceto solo il 27 febbraio 1916.

Dai tridui quinquennali agli attuali ottavari decennali
Dopo la Grande Guerra, nel 1921 vengono ripristinati i festeggiamenti al Crocefisso. Si abbandona la formula del triduo che da questa data diventerà stabilmente un ottavario. Le feste si tennero dall'8 al 16 ottobre e godettero di una partecipazione eccezionale. Per l'occasione vennero restaurate la facciata e il campanile della chiesa del Crocefisso. Le cronache ci raccontano della presenza di due noti predicatori dell'epoca: padre Gherardi dei Minori di Carrara e Mons. Camillo Battaglia di Decima; molte persone furono costrette a seguire la celebrazioni fuori dalla Collegiata a causa della grande affluenza. Vennero distribuite più di 2000 comunioni delle quali circa 1000 nella sola giornata del 13 ottobre. Il giorno 16 la processione di ritorno dalla Collegiata alla chiesa del Crocefisso fu presieduta da S.E. il cardinal Ranuzzi De Bianchi. Al termine, godendo di una nuova illuminazione serale, si tenne in piazza un grande concerto bandistico. A partire da questa data i festeggiamenti al Crocefisso presero la cadenza decennale che hanno mantenuto fino ai giorni nostri. Le prime testimonianze fotografiche delle feste del Crocefisso sono proprio quelle del 1921. Oltre al bellissimo addobbo, si nota in queste prime foto scattate in Collegiata un imponente apparato di contorno al Crocefisso formato da pannelli in tela dipinta con intelaiatura in legno, raffiguranti 2 grandi angeli, candelabri e vasi ornamentali. Questi elementi che sono arrivati fino a noi, ven- nero usati per l'ultima volta nella Decennale successiva, quella del 1930.

La Decennale del 1930 si tenne dal 12 al 19 ottobre e fu l'occasione per celebrare il centenario della traslazione dell'im- magine del Crocefisso dalla chiesa del Carmine a quella di S. Michele. Questa edizione fu molto probabilmente quella più ricordata e partecipata di sempre. Fu promotore e instancabile organizzatore d. Manete Tomesani a cui si deve anche il restauro della facciata della chiesa del Crocefisso. Fu predicatore il Can. Marini di Pistoia le cui funzioni serali furono seguitissime tanto che moltissimi dovettero assistervi dalla piazza, illuminata per l'occasione - come ricordano le cronache - con un "mare di luce". Giovedì 16 si tenne un Convegno Francescano. Venerdì vi fu un grande convegno dio- cesano delle Donne e Madri Cristiane, mentre sabato 18 si tenne il raduno della Gioventù Cattolica Femminile. Ogni giorno dell'ottavario vennero celebrate Messe in continuazione dalle ore 6.00 alle ore 12.00. Domenica 19, il giorno della grande chiusura, più di 2.000 persone si comunicarono alla sola Messa delle ore 8.00. Alle ore 11.30 si tenne la Messa Pontificale presieduta da S. E. Cardinal Nasalli Rocca e concelebrata da 6 vescovi, dai Canonici della Collegiata e dal clero della zona; furono eseguite musiche del Perosi. Al pranzo in canonica per il Clero e le autorità, seguirono nel pomeriggio all'Asilo le sedute di chiusura dei Convegni dei giorni precedenti, alla presenza del Cardinale. A seguire, l'imponente processione alla quale parteciparono migliaia di persone accorse dal Persicetano e da tutta la diocesi. Oltre alle autorità e alle numerosissime associazioni, le cronache raccontano della presenza di ben 3 bande musicali.

Nel 1940 era in corso la seconda guerra mondiale per cui i festeggiamenti non ebbero luogo.

Il 9 maggio 1948 prese possesso della parrocchia d. Guido Franzoni; per sua iniziativa vennero riprese le feste a Gesù Crocefisso. La Decennale del 1950 si tenne dal 30 settembre all'8 ottobre. Le foto e i bollettini dell'epoca testimoniano una grandissima affluenza di popolo a tutte le celebrazioni. In ogni giorno dell'ottavario la Messa principale venne presieduta da un vescovo diverso. Tra questi anche l'Arcivescovo armeno Tayroyan. Presenziò alla processione di chiusura S.E. Cardinal Nasalli Rocca. Si deve alla sensibilità di d. Guido Franzoni un'iniziativa particolarmente significativa, forse unica nel suo genere: domenica 8 ottobre venne organizzato nel salone dell'Asilo un grande pranzo per i poveri della parrocchia al quale parteciparono anche il Cardinale, i Vescovi e il clero.

La Decennale del 1960 si tenne dal 2 al 9 novembre. Il calendario delle feste si presenta particolarmente ricco di presenze importanti. Tra le varie celebrazioni si segnala la Messa di sabato 8 novembre durante la quale S.E. Cardinal Lercaro assistette alla Vestizione e alla Professione religiosa di diverse Minime dell'Addolorata. Dalle foto della processione di chiusura del 9 novembre ci giunge testimonianza del primo trasporto "motorizzato" nella storia del Crocefisso: quel giorno infatti pioveva e per rendere più agevole e veloce il trasporto, l'immagine venne caricata sul cassone di un camioncino debitamente addobbato.

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Avvio della processione del 1991

La Decennale successiva che doveva cadere nel 1970 si celebrò invece nel 1971, dal 24 al 31 ottobre. In questo modo si unirono i festeggiamenti del Crocefisso alla ricorrenza dei 300 anni dalla fondazione della Collegiata. Concorsero forse alla scelta anche la partenza volontaria dell'Arciprete d. Guido Franzoni che salutò il popolo persicetano la sera del primo febbraio 1971. Della organizzazione della Decennale si fece carico il nuovo parroco d. Enrico Sazzini che prese possesso a S. Giovanni il 28 marzo 1971. In occasione dei festeggiamenti venne restaurata la facciata della Collegiata; fu il primo di una lunga serie di interventi di conservazione dei beni della parrocchia da parte di d. Enrico. Le celebrazioni furono aperte da S.E. Cardinal Lercaro e furono chiuse da S.E. Mons. Marco Cè. Lunedì 25 ottobre si tenne in Collegiata un concerto dell'organista di fama internazionale Alessandro Esposito; l'evento è stato immortalato da parecchie foto ancora presenti nell'archivio parrocchiale. La commemorazione del 3° centenario dalla fondazione della Basilica Collegiata fu tenuta da Mons. Luciano Gherardi.

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Concelebrazione del 1991 presieduta dal Card. Giacomo Biffi

La Decennale del 1981 si tenne dal 15 al 22 novembre e si segnalò per un avvenimento eccezionale per la nostra parrocchia: domenica 22 novembre, festa di Cristo Re, nella Collegiata furono ordinati diaconi da S.E. Cardinal Poma i persicetani Luciano Luppi e Giuseppe Vaccari che diventeranno poi sacerdoti l'anno successivo. Le foto ci restituiscono l'immagine di una processione di ritorno alla chiesa del Crocefisso quasi irreale, con i due nuovi diaconi subito davanti alla Croce, completamente immersi in una nebbia fittissima. La sera precedente la veglia di preghiera in preparazione all'ordinazione fu presieduta da S.E. Mons. Vincenzo Zarri, Vescovo ausiliare di Bologna. Lunedì 16 novembre si tenne alla chiesa della Cintura una tavola rotonda sul tema: "La passione di Cristo e dell'umanità".

La Decennale del 1991 (24 novembre - 1 dicembre) si caratterizzò per l'indirizzo missionario. Martedì 26 in un incontro nella sala riunioni del Palazzo Fanin fu presentato il Centro Missionario Persicetano. Sabato 30 novembre ci fu l'inaugurazione dello stesso da parte del S.E. Cardinal Biffi e a seguire quella della sala S. Clelia. Il 29 novembre in Collegiata fu rappresentato dai ragazzi e dai giovani della parrocchia il dramma sacro "Via Crucis di ieri e di oggi". In quel periodo furono restaurati i tetti della Collegiata che, specialmente nella zona delle sagrestie, erano gravemente degradati. Le foto di quel periodo ci restituiscono l'immagine di una festa non molto partecipata, almeno per quanto riguarda le processioni. Il contrasto con le foto delle edizioni precedenti è notevole.

Nel 2001, forse a causa del raffreddamento percepito durante le celebrazioni precedenti, la Decennale non venne celebrata.

Massimo Papotti