Conversione, comprensione e unione

La liturgia della parola di Dio di questa terza domenica del tempo ordinario si concentra tre argomenti più importanti che sono la conversione, la comprensione reciproca e la comunione fraterna. Le tre letture bibliche, con il salmo responsoriale costituiscono la base di partenza per ampliare questi argomenti e concentrarci su di essi al fine di trovare risposte ai tanti interrogativi della nostra vita personale e sociale. La sociologia della religione trova risposte puntuali in questi testi.
Partendo dal vangelo di Matteo che ingloba in se buona parte della prima lettura di questa domenica, troviamo Gesù che invita la gente a convertirsi mediante la sua predicazione attraente e convincente. D'altra parte Giovanni Battista era stato arrestato e la sua predicazione si era fermata e bloccata.
I primi effetti della predicazione del Signore è la conversione dei primi uomini che si aggregano al progetto del Signore, lasciano tutto e tutti e lo seguono. Inizia l'attività di reclutamento del personale da parte di Gesù per portare avanti la opera e le sue attività. Ed è così che entrano a far parte del gruppo "Gesù Nazareno" i primi discepoli ed apostoli.
L'opera missionaria di Gesù non si ferma ad una sola zona o luogo, ma si diffonde e va oltre. Tanto è vero che l'evangelista Matte, precisa che "Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo".
Alla predicazione seguono le guarigioni ed i miracoli che solo Lui può fare. Motivo questo per affidarsi sempre più al Signore e consegnarsi nelle sue mani, perché possiamo portare i frutti sperati.
Questa visione di speranza e di totale abbandono ai disegni di Dio, emerge anche con estrema chiarezza nel brano della prima lettura di oggi, tratta dal Profeta Isaia, che, nuovamente ci riporta al clima dell'avvento e dell'attesa del Redentore: "Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Hai moltiplicato la gioia, hai aumentato la letizia". Risuonano le parole del profeta Isaia che abbiamo più volte ascoltato durante il periodo di natale. Gioia è letizia è ciò che apporta Cristo nella vita di ogni uomo e donna della terra che si confronta e si incontra con Lui, nella sua parola e soprattutto nella sua eucaristia, che è fonte di comunione e di unione.
E sul tema della comunione è incentrato il testo della seconda lettura di oggi, tratta dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi, nella quale san Paolo dà fa una serie di raccomandazioni e di esortazioni, nel di Cristo, ai cristiani di Corinto: "essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire". Evidentemente le cose non andavano bene nella comunità, al punto tale che l'Apostolo parla di una certa informativa sull'andamento della stessa, che è arrivata a sua conoscenza: "mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie". E qual è il motivo di divisione? E' fatto di riconoscersi in questo o in quell'altro apostolo. Infatti alcuni dicevano di essere di Paolo, altri dicevano di essere di Pietro. In poche parole, anche tra i cristiani iniziano gli schieramenti "politici", di appartenenza ad un gruppo o in opposizione ad altri. Qualcuno altro si definisce di Cristo. Come dire che si mettono sullo stesso piano gli Apostoli e il Maestro. Da qui le domande che mirano alla questione del superamento delle divisioni di gruppo o per gruppo: "È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo?" La conclusione per un vero cristiano e discepolo del Signore è scontata ed ovvia e lo scrive con precisione nel verso che segue: "Cristo non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo". La divisione la si supera nella croce di Cristo. Il centro di unificazione è Gesù e Gesù Crocifisso. Ai piedi della croce del Signore o si è uniti e si sta insieme, nel chiedere perdono e misericordia oppure non si è veri discepoli del Signore.

Sia questa la nostra umile preghiera, allora, mettendoci con umiltà alla scuola del divino Maestro Crocifisso e Risorto per la nostra redenzione: "O Dio, che hai fondato la tua Chiesa sulla fede degli apostoli, fa' che le nostre comunità, illuminate dalla tua parola e unite nel vincolo del tuo amore, diventino segno di salvezza e di speranza per tutti coloro che dalle tenebre anelano alla luce. E con il Salmista, eleviamo a Dio questa preghiera di speranza e di incoraggiamento: "Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore? Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura? Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore". Amen