Partecipi della passione
per giungere alla risurrezione

passione

Uno dei canti più struggenti del Venerdì Santo è sicuramente lo Stabat Mater. Inno proprio della festa di Maria Addolorata, che si celebra il 15 settembre, ci invita a guardare la scena della crocifissione con gli occhi della Vergine Santissima, facendo nostro il suo dolore, ma soprattutto il suo amore.
Maria sta ritta, in piedi, sotto la Croce. Al suo fianco l’apostolo Giovanni, in pianto dirotto, e la Maddalena, accasciata ai piedi di Gesù: entrambi esempi di amore fedele e coraggioso, sono preda della disperazione. Solo Maria resta in piedi a fianco del Figlio crocifisso: il dolore che prova è superiore a quello di ogni altro, tanto da guadagnarsi i titoli di Regina dei Martiri e Corredentrice; ma ancora più grandi sono la ferma fede e la granitica speranza che la sostengono nell’ora della prova.
La sera del Venerdì Santo si svolgerà la Via Crucis per le vie cittadine, una funzione sempre molto bella e partecipata. Saremo chiamati a ripercorrere fisicamente il cammino di Gesù verso il Calvario. Pur non possedendo la fede di Maria, ma neanche l’amore e la fedeltà della Maddalena e di Giovanni, vogliamo seguire Gesù e stargli vicini nella prova, per gioire nella Risurrezione.
Se non abbiamo un vero amore per Cristo, non siamo suoi veri discepoli, e non possiamo amarlo senza nutrire una profonda e sentita gratitudine nei suoi confronti; ma non potremmo provare una vera gratitudine se non sentissimo in profondità quello che lui ha sofferto per noi, se non avessimo rimorso per aver contribuito a causare il suo dolore con i nostri peccati.
«Ricordati di me, Signore, nella tua misericordia. Non ricordare i miei peccati, ma la tua croce: ricordati delle tue sofferenze, ricordati che hai sofferto per me, peccatore. Nell'ultimo giorno ricordati che io, durante la mia vita, ho sentito le tue sofferenze, che ho sofferto sulla mia croce accanto a te. Ricordati di me allora, e fa' che adesso io mi ricordi di te». (Card. Newman)

Eia, mater, fons amóris,
me sentíre vim dolóris
fac, ut tecum lúgeam.
Fac, ut árdeat cor meum
in amándo Christum Deum,
ut sibi compláceam.
Fac, ut portem Christi mortem,
passiónis fac me sortem
et plagas recólere.
Fac me cruce custodíri
morte Christi praemuníri,
confovéri grátia.
Quando corpus moriétur,
fac, ut ánimae donétur
paradísi glória.
Oh, Madre, fonte d'amore,
fammi provare lo stesso dolore
perché possa piangere con te.
Fa' che il mio cuore arda
nell'amare Cristo Dio
per fare cosa a lui gradita.
Fa' che io porti la morte di Cristo,
avere parte alla sua passione
e ricordarmi delle sue piaghe.
Fa' che io sia protetto dalla Croce,
che io sia fortificato dalla morte di Cristo,
consolato dalla grazia.
E quando il mio corpo morirà
fa' che all'anima sia data
la gloria del Paradiso.

 

don Giovanni Bonfiglioli, da "La Voce che chiama - Pasqua 2017"