"Famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere una esistenza pienamente umana"
Benedetto XVI
Gesù domanda che la famiglia sia luogo che accoglie e
genera la vita in pienezza . Essa non dona solo la vita fisica, ma
apre alla promessa e alla gioia. La famiglia diventa capace di
«accogliere» se sa preservare la propria intimità, la storia di
ciascuno, le tradizioni familiari, la fiducia nella vita, la
speranza nel Signore. La famiglia diventa capace di
«generare» quando fa circolare i doni
ricevuti, quando custodisce il ritmo
dell'esistenza quotidiana tra lavoro
e festa, tra affetto e carità, tra impegno e gratuità.
Questo è il dono che si riceve in
famiglia: custodire e trasmettere la vita, nella coppia e ai
figli.
La famiglia ha il suo ritmo, come il battito del cuore; è luogo di
riposo e di slancio, di arrivo
e di partenza, di pace e di
sogno, di tenerezza e di
responsabilità. La coppia deve costruire l'atmosfera prima
dell'arrivo dei figli. Il lavoro
non può rendere deserta la casa, ma la famiglia
dovrà imparare a vivere e a
coniugare i tempi del lavoro con quelli della
festa. Spesso dovrà confrontarsi con pressioni esterne
che non consentono di scegliere
l'ideale, ma i discepoli del
Signore sono quelli che, vivendo
nella concretezza delle situazioni, sanno
dare sapore ad ogni cosa, anche
a quello che non si riesce a
cambiare: sono il sale della terra.
In particolare, la domenica deve
essere tempo di fiducia , di libertà
, di incontro, di riposo, di condivisione. La
domenica è il momento dell'incontro tra
uomo e donna. Soprattutto è il Giorno del Signore, il tempo
della preghiera, della Parola di
Dio,
dell'Eucarestia, dell'apertura alla comunità
e alla carità. E così anche i giorni
della settimana riceveranno luce dalla domenica e dalla
festa: ci sarà meno dispersione e più
incontro, meno fretta e più dialogo, meno cose e più presenza. Un
primo passo in questa direzione è vedere come abitiamo la casa,
cosa facciamo nel nostro focolare. Bisogna
osservare com'è la nostra dimora e considerare lo stile
del nostro abitare, le scelte che vi
abbiamo fatto, i sogni che
abbiamo coltivato, le sofferenze che viviamo,
le lotte che sosteniamo, le speranze che nutriamo.
Da Il segreto di Nazareth,
catechesi preparatorie per il VII
incontro mondiale delle famiglie,
Milano, 30 maggio-3 giugno
2012 (www.family2012.com/it/
catechesi/)
Riceviamo da Benedetta di Manzolino, "La voce che chiama, Aprile 2012"
La nostra fede nella pandemia