24 Novembre 2012 - XVI Giornata della Colletta Alimentare
La gioia del donare
Il risultato della XVI GIORNATA DELLA COLLETTA ALIMENTARE è
stato straordinariamente sorprendente: kg. 10.245 (+5%) rispetto al
2011! …e non solo: sono aumentati i prodotti per l'infanzia e gli
omogeneizzati del 7% e diminuiti i legumi dell'8% (questi ultimi
sono prodotti meno costosi ma con peso per confezione
maggiore)!
Un dato molto importante: è la prima volta che si verifica un
incremento nella raccolta totale (+5%) con prodotti più costosi e
più leggeri. Se avessimo avuto legumi al posto dei prodotti per
bambini avremmo aumentato ulteriormente l'esito della raccolta. Ma
l'indicazione data a tutti i capi equipe e i volontari è stata
quella di indirizzare gli acquisti verso quei prodotti che a marzo
non sono più disponibili presso il banco alimentare di Imola.
Ho voluto precisare questi dati, che potrebbero risultare
superflui, per dire che le persone hanno sempre più consapevolezza
del gesto della colletta: aiutare dove c'è più bisogno! Tutto ciò
in considerazione che, a partire dal 2014, la comunità europea non
erogherà più gli aiuti umanitari costituiti dai generi alimentari a
lunga conservazione. Probabilmente verrà garantito solo il
latte.
Tutto ciò è accaduto perchè Qualcunoè penetrato nel cuore di tutti
noi, permettendoci di dare qualcosa gratuitamente - che siano
prodotti donati o ore passate a fare il volontario - riscoprendo la
grandezza del nostro cuore che è fatto per il bene.
Gesù domanda che la famiglia sia luogo che accoglie e genera
la vita in pienezza . Essa non dona solo la vita fisica, ma apre
alla promessa e alla gioia. La famiglia diventa capace di
«accogliere» se sa preservare la propria intimità, la storia di
ciascuno, le tradizioni familiari, la fiducia nella vita, la
speranza nel Signore. La famiglia diventa capace di
«generare» quando fa circolare i doni
ricevuti, quando custodisce il ritmo
dell'esistenza quotidiana tra lavoro
e festa, tra affetto e carità, tra impegno e gratuità.
Questo è il dono che si riceve in
famiglia: custodire e trasmettere la vita, nella coppia e ai
figli.
La famiglia ha il suo ritmo, come il battito del cuore; è luogo di
riposo e di slancio, di arrivo
e di partenza, di pace e di
sogno, di tenerezza e di
responsabilità. La coppia deve costruire l'atmosfera prima
dell'arrivo dei figli. Il lavoro non può rendere deserta la
casa, ma la famiglia dovrà imparare a
vivere e a coniugare i tempi
del lavoro con quelli della festa. Spesso dovrà confrontarsi con
pressioni esterne che non consentono
di scegliere l'ideale, ma i
discepoli del Signore sono quelli
che, vivendo nella concretezza delle
situazioni, sanno dare sapore ad ogni
cosa, anche a quello che non si
riesce a cambiare: sono il sale
della terra. In particolare, la
domenica deve essere tempo di fiducia
, di libertà , di incontro, di
riposo, di condivisione. La domenica è il
momento dell'incontro tra uomo e donna. Soprattutto è il
Giorno del Signore, il tempo della preghiera,
della Parola di Dio, dell'Eucarestia,
dell'apertura alla comunità e alla
carità. E così anche i giorni della settimana
riceveranno luce dalla domenica e dalla festa: ci
sarà meno dispersione e più incontro, meno fretta e più
dialogo, meno cose e più presenza. Un primo passo in questa
direzione è vedere come abitiamo la casa, cosa facciamo nel nostro
focolare. Bisogna osservare com'è la nostra
dimora e considerare lo stile del nostro abitare,
le scelte che vi abbiamo fatto, i sogni
che abbiamo coltivato, le sofferenze che
viviamo, le lotte che sosteniamo, le speranze che
nutriamo.
Milena Maggi, "La
voce che chiama, Dicembre 2012"
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